 Nato
il 20 Ottobre del 1944 David Mancuso era l’uomo che
nella New York di inizio anni Settanta ha "senza
volerlo fare" inventato da zero il mestiere di Dj, e
la nozione stessa di "Club". Allevato in
orfanatrofio nella New York degli anni 40, non
doveva essere davvero stato un gran posto, ma
Sorella Alicia (la suora che lo accudiva) non
perdeva occasione per tirar fuori il grammofono e
organizzare piccole "Feste" per i bambini: "si",
diceva David, "probabilmente è lei che mi ha trasmesso
il piacere per la condivisione della musica". In
giovane età si trasferisce NoHo (North Houston),
un’area precedentemente industriale dove -mano a
mano che l’industria si trasferiva nel New Jersey-
arrivavano gli artisti ed occupavano gli enormi Loft
dove l’affitto allora costava pochissimo. Il Loft di
Mancuso era al numero 64 della Broadway. E’ li che
-ispirandosi alla tradizione nera dei Rent Parties
(feste private a pagamento che il proprietario di
casa teneva per mettere insieme i soldi per pagare
l’affitto)-, Mancuso comincia a organizzare delle
feste. La prima in assoluto fu chiamata "Love Save
The Day", che anni dopo divenne fonte d'ispirazione
per il titolo del famoso libro "Love
Save The Day La Storia Della Dance Music Culture
Americana Dal 1970 Al 1979" scritto da
Tim Lawrence. Erano feste Strettamente su
invito, era lui che metteva la musica, ma non perché
aveva ambizioni da Dj, ma perché voleva creare un
perfetto bozzolo emotivo per i suoi ospiti in ogni
singolo momento della serata. Il suo
Club
nasce così si chiamava "The Loft", una festa in casa,
un reale momento di condivisione settimanale al
suono del Soul e della Disco Music degli albori. I
testimoni dell’epoca raccontano che Mancuso aveva
raggiunto livelli sublimi nel suo obiettivo di
costruire il perfetto bozzolo emotivo per i propri
ospiti, lavorando sulle luci, l’apertura delle
finestre e soprattutto sul suono. Già prima del Loft
Mancuso era un frequentatore dell’alta fedeltà e
dopo ne diventa il più straordinario esegeta. Al
Loft nulla era lasciato al caso. La disposizione degli
altoparlanti di marca
Klippschorn, creati negli anni venti
dall’ingegnere
Paul Klippsch rispondeva a precise leggi
acustiche, la diffusione del suono era calibrata sin
nei minimi dettagli, e
le puntine dei giradischi erano fatte su misura da
una fonderia giapponese specializzata in spade da
samurai! L’ultima leggenda tramandata diceva che
negli ultimi tempi Mancuso suonva raramente in giro, perché il suo Dj-Set
aveva un costo esorbitante, e non perché lui pretendeva
chissà quale cachet astronomico, ma perché Mancuso
girava il mondo con quegli stessi Giradischi, quello
stesso amplificatore e quelle stesse casse acustiche
che c’erano al Loft. Che poi non è nemmeno
esattamente così -non sempre, almeno- però qualcosa
di vero c'era. Ed è assolutamente vero che lui era un
maniaco del controllo, che arriva nei posti dodici
ore prima per sincerarsi che l’impianto fosse stato
installato secondo le sue scrupolose indicazioni.
Situato all'angolo di Broadway e di Bleecker Street
nel quartiere di Chelsea, a New York, il "Loft".
Aprì i battenti nel 1971. In realtà non era un club,
ma un vero Loft, un appartamento nel quale viveva il
Dj ed organizzatore David Mancuso. "Siamo tutti dei
Loft Babies" diceva, la favolosa storia della House
Music inizia proprio così, con duecento fedeli
riuniti ogni week-end al Loft. Per entrare occorreva
avere la Card e non era molto facile ottenerla,
bisognava conoscere e amare la musica follemente,
quanto l'amava Mancuso. Blacks, latinos e bianchi tutti
insieme che ballavano sul suono del miglior
Sound-System della città. Per la prima volta, un
locale notturno possedeva un suono cupo basato su
dei bassi così assordanti che rendeva pazzi tutti i
Loft Babies. David si giustificava con le autorità dicendo
che quelle feste erano private, di conseguenza non poteva
vendere alcool, ma per il fatto di non essere
veramente un Club, gli permetteva di chiudere quando
gli pareva, quindi i Parties duravano delle ventine
d'ore ed era "in" arrivare al locale il più tardi
possibile, non prima delle 6 in ogni caso. David Mancuso fu il
primo ed ultimo Dj di culto e proseguì l'avventura
del Loft, da appartamento ad appartamento, di Loft
in Loft, che gli procurarono anche innumerevoli difficoltà con le
autorità. Un Episodio del 1979, narra che grazie ai
suoi calzini, si salvò da un processo... Infatti,
venne accusato di organizzare serate a scopo di
lucro, è fu il suo amico
Mel Cheren che apportò la testimonianza
salvatrice, "Vostra Eccellenza, come volete che un
uomo che, senza fare attenzione, mette ogni mattina
calzini diversi l'uno dall'altro possa avere un
minimo senso di business ???!!" Mancuso, fino
all'ultimo dei suoi giorni continò la sua missione
di Dj di Culto con le sue tre
particolarità: Il suono è volutamente basso, non
mixa (si accontentava solo di mettere i dischi uno
dopo l'altro) e non cercava di fare il furbo
programmando dischi sconosciuti. Le uniche cose che
lo interessvano, erano la qualità della musica e
l'intelligenza nel programmarla. L'ambiente, non la
tecnica! In effetti, ne aveva piene le scatole dei Dj
tecnicamente bravi, e di questa ossessione moderna
di mixare a tempo i dischi. Lui stesso s'è tolto il
Mixer: "Solo due piatti, come ai vecchi tempi"
diceva già nel 1983!!!! A quei tempi uno dei
frequentatori più assidui del Loft era
David Morales, che
racconta che si portava un vestito di
ricambio per poter rimanere a ballare e potersi
cambiare la domenica pomeriggio,
 insieme
ad altri ragazzini di allora, che in seguito,
seguendo lo stile Mancuso sull'intelligenza di
programmare musica di un certo livello divennero
loro stessi grandi Dj e parliamo di:
Larry Levan,
Francois Kevorkian,
Frankie Knuckles,
Niki Siano e
Tony Humphries
tutti frequentatori del "Loft" di Mancuso. Nel 1999 e nel 2000 vengono
pubblicate le uniche due compilation curate da
Mancuso dal titolo
The Loft Vol.01 e
The Loft Vol.02 che contengono una sequenza di
ricercatissimi brani che David Mancuso
programmava nei suoi Dj-Set in giro per il mondo.
Il
19 Settembre del 2004 gli viene assegnata una delle
onoreficenze più abite, e il suo nome entrò a far
parte della prestigiosa
Dance Music Hall Of Fame, nella categoria Dj, Si
tratta di un organismo composto dai più accreditati
Storici, Giornalisti, ed esperti del settore
musicale che riconosce i contributi
di coloro che hanno avuto un impatto significativo
sull'evoluzione e lo sviluppo della musica da ballo,
assegnano tale riconoscimento ad una ristrettissima
cerchia di Produttori Discografici, Artisti, Deejay,
e Brani, che hanno reso grande la musica Disco Dance
in tutto il mondo. ricevere un onorificenza da tale
organismo e sinonimo di Immortalità artistica, e Il
23 Dicembre del 2006 in località
Tübingen, nel sud della Germania, in suo onore
ha aperto una discoteca che porta il suo nome "Mancuso".
A forzare un pò la storia si potrebbe dire che senza
David Mancuso non ci sarebbe stato nessuno
Studio 54, nessun
Danceteria, e nessun John Travolta a mimare
passi di Hustle sulla pista luminosa del Odyssey
2001.
David Mancuso è scomparso la notte del 14 Novembre
2016 all'età di 72 anni. Considerato da tutti
i Dj che hanno iniziato la loro carriera negli anni
70 e 80 un vero e proprio mentore. quasi un padre!!
Ci mancherà moltissimo!!
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